L’ “affare primario” relativamente al gioco d’azzardo dovrebbe essere innanzitutto la tutela del giocatore sopratutto per quanto riguarda i minori o comunque i “gruppi vulnerabili”. Quindi da parte degli Stati membri dell’Unione Europea dovrebbe esserci l’intento di mettere al riparo tutti gli utenti regolamentando principalmente alcune strategie: prima ed innanzitutto si dovrebbe tutelare l’età del giocatore e quindi la verifica della stessa e poi la limitazione finanziaria. Questo per non trovarci “fanciulli” nel gioco d’azzardo o persone che si rovinano la vita e la famiglia perchè coinvolte in questo gioco che a volte attanaglia i più deboli portando all’autolesionismo economico se non purtroppo anche a quello fisico.
Poi e non ultimo gli Stati membri devono regolamentare il numero di negozi di scommesse e le autorità pubbliche hanno l’obbligo-dovere di attenersi alla trasparenza ed alla parità di trattamento tra attività. Devono essere sempre maggiori le misure a tutela degli utenti e questo deve essere di importanza vitale per le Autorità Nazionali.
Sono comunque gli Stati membri che devono attenersi all’applicazione della legislazione per il raggiungimento degli interessi della loro politica di gioco e ciò deve essere mirato innanzitutto alla tutela dei giocatori che si rivolgono al gioco d’azzardo ed alla pubblicità di questo settore che è assolutamente responsabile da un punto di vista sociale: troppe volte abbiamo dovuto vedere che a causa anche della pubblicità persone si sono rovinate con le proprie stesse mani o sono diventati “ludopatici” in conseguenza di una martellante pubblicità che rende alcune tipologie di utenti “soggiacenti” loro malgrado al “sollecitamento” al gioco.
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Chiara Benedetti - Google+