E’ stata una denuncia sentita, viscerale, non moralista e per scuotere le coscienze quella che il Cardinale di Firenze, Giuseppe Betori, ha proclamato durante la festa di San Giovanni Battista mentre si celebrava la messa di suffragio: il Cardinale non ha potuto non rilevare che Firenze, città di cultura e di grande Storia, ha ora altri primati quello dell’uso della cocaina e quello della diffusione del gioco d’azzardo sentito maggiormente che in altre Regioni.
L’Arcivescovo Giuseppe Betori ha anche fatto prendere coscienza di quanto disagio ci fosse nella propria città, disagio sociale -tante, troppe persone senza casa- , disagio economico -troppe persone, tante e sempre di più ricorrono alle Associazioni di Assistenza per avere cibo- e per l’irrefrenabile voglia di trasgressione che si rivolge alla droga in primis e poi anche al gioco d’azzardo che sembra dare quell’ebbrezza mentale che purtroppo poi comporta un peggiore disagio “pratico”.
Come non commiserare Firenze e gli abitanti che in essa non sono sereni? Questa riflessione ha toccato non poco le corde sensibili dell’Arcivescovo che non riconosce più la sua città, quella che un tempo teneva per mano i suoi abitanti, li guidava sulla strada del bene, li accoglieva con una carezza e non faceva mancare nulla ai propri cittadini.
I tempi sono ahimè cambiati e sempre di più notiamo, purtroppo, gente che certo bene non sta, che ricorre a stratagemmi per vivere, a compromessi per sopravvivere e rincorre la chimera della fortuna per avere anche solo per un attimo la possibilità di credere che il presente possa cambiare e migliorare.
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Chiara Benedetti - Google+