La dea bendata e la fortuna sono in crisi: Anche loro

Il “mondo del gioco d’azzardo” con tutti i suoi investimenti, la tecnica, la professionalità ed il forte impiego di risorse umane da alcuni anni “ha tenuto banco” ed ha reso al nostro Erario “montagne di quattrini” assolutamente inaspettati. In realtà nessuno poteva prevedere -se non chi ha un naso particolarmente sensibile- che questo settore “producesse” introiti così rilevanti.

Ora i suoi operatori sono allarmati perchè il settore è in flessione e per il periodo gennaio-luglio 2024 la quota percentuale in ribasso è dello 0,5% che non è cifra allarmante certamente ma è un sintomo di poca tranquillità.

Gli investitori vengono tassati a dismisura, si prevedono altri “balzelli” e non c’è giorno che non si parli di gravare ancora il settore con altre tasse che vanno a rimpicciolire il “guadagno” che ormai è veramente “risicato”. Tante sale da gioco sono costrette a chiudere poiché l’utile è veramente al “lumicino”.

E’ vero che il periodo storico non è certamente dei migliori, che mancano i soldi per fare la spesa, per pagare le bollette, per la vita sociale ma non è vero completamente che quando mancano i soldi la gente si rivolge al gioco per cercare di “sbarcare il lunario”: sì, qualcuno senz’altro ci sarà, qualcuno che ha in tasca gli ultimi soldi e se li gioca…. ma fortunatamente non è la maggioranza.

Quindi facendo un bilancio in generale anche il settore che un tempo era ricco e con corposi guadagni, oggi è in crisi. L’Italia è il Paese che ha cercato di regolamentare il gioco d’azzardo al meglio e con rapidità visto anche come il settore si è “allargato”, speriamo ora che anche per questo settore si corra ai ripari per non vedere anche qui la chiusura di tante attività legali che hanno creduto nel business ed hanno impiegato forze e capitali.

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